Nonostante molti mi abbiano messo in guardia (“è brutto, lascia perdere”), ho sfruttato le vacanze estive per leggere Inferno di Dan Brown. Considerando che ho divorato le sue 550 pagine in meno di 5 giorni, direi che quanto mi avevano detto era fuorviante.
Il libro è scorrevolissimo, pieno di colpi di scena (anche se a volte scontati, ma ormai lo stile di Dan Brown è conosciuto) e ricco di riferimenti a varie opere/città (a questo giro principalmente Firenze e Venezia) che lo rendono ancora più interessante. Mai noioso, sempre incalzante, a ogni fine capitolo viene voglia di passare al successivo senza mai fermarsi. Non capisco chi lo critica con:
- Parla poco della Divina Commedia: e quindi? Se vuoi leggere qualcosa sulla Divina Commedia, leggiti la Divina Commedia!!!;
- Tratta di un problema, la sovrappopolazione, quando ce ne sono tanti altri: se vuoi leggere un saggio sui problemi del mondo non dovresti leggere un romanzo che è stato scritto per intrattenerti e farti passare il tempo, ma dovresti leggere libri di ben altro spessore;
- ci sono degli errori: è un romanzo scritto per intrattenere il lettore, è normale che alcune cose siano state stravolte per ottenere una linearità nella trama;
- scontato: scontato? A ogni capitolo c’è un colpo di scena, non esiste un capitolo noioso o dove non si invogli il lettore a continuare a leggere. Che altro volete?;
- è assurdo: ribadiamo il concetto… stiamo parlando di un romanzo. Allora chi legge un fantasy che cos’è, un pazzo fuorioso che legge di maghi e draghi che, per definizione, non potranno mai neanche essere inventati?
Battetevene la ciolla e leggetevelo che vale ogni songolo euro!!!!!