E’ da un po’ che non andavo a leggere le notizie del Mavilla, questo perché il mio animo giornalistico mal digeriva il suo modo di raccattare lettori.
Purtroppo, vuoi perché Roma è vuota, vuoi perché volevo fare qualcosa di rischioso, vuoi perché mi annoiavo, ci sono tornato e mi sono imbattuto nella solita notizia modificata ad arte per creare lo scandalo.
Andiamo a vederla da vicino:
Cari amici,
per chi non fosse informato, qualche giorno fa, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Forte San Giuliano ha sequestrato e conservato all’interno della cassaforte dello stesso comando dei carabinieri di Genova, più di un chilo d’oro.
FALSO
Il sequestro è avvenuto diversi anni fa e il bottino, che è stato spostato più volte (censito, catalogato, mostrato alle vittime di furto), era la refurtiva recuperata dai Carabinieri a una banda di predoni che qualche anno fa aveva seminato il panico nel nord Italia.
Peccato che quel chilo abbondante di lingotti e lamine d’oro – dal valore stimato, circa 100mila euro – non si trova più.
FALSO
Non si trova più una parte del materiale sequestrato, pari a circa 60.000 euro di refurtiva, ovvero un singolo pacchetto. Il grosso del tesoro è ancora al suo posto.
Sul caso è stata aperta un’inchiesta condotta dallo stesso Comando dei Carabinieri – azione del tutto discutibile – tant’è che gli stessi militari hanno posto sotto sequestro i loro stessi armadietti… nella speranza di ritrovare l’oro sparito.
FALSO
Le indagini sono state affidate alla sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Genova, posta alle dipendenze dirette del Pubblico Ministero. I militari del Comando Provinciale non sono coinvolti nelle indagini.
Tutti i militari sono stati ascoltati e interrogati dalla Procura di Genova, ma ad oggi non si ha traccia alcuna dell’oro sequestrato.
Azz, una cosa VERA!!!
La Procura non ha dubbi: “l’ipotesi più accreditata che possa spiegare la scomparsa dell’oro è quella di un furto, avvenuto all’interno della caserma stessa. Difficilmente esistono altre spiegazioni.”
FALSO
Si sta indagando per furto e per errore materiale, nel senso che qualcuno potrebbe aver sbagliato e aver unito due buste in una. Nel primo caso vorrà dire che qualche carabiniere non è così corretto come dovrebbe essere, nel secondo che c’è stata una leggerezza.
Come scritto molte volte: nei Carabinieri ci vorrebbe meno omertà e più trasparenza. I colleghi onesti dovrebbero capire che chi abusa della propria divisa potere è un delinquente che andrebbe immediatamente denunciato, isolato, punito e condannato. Questo perché mette in pericolo il lavoro ed il sacrificio di tutti gli altri.
Siccome il signor Mavilla, che sta avendo qualche noia con la giustizia, si dichiara innocente (e noi, nonostante la condanna di primo grado, pensiamo tutti che sia innocente perché, nel nostro ordinamento, siamo tutti innocenti fino a prova contraria), credo sia d’obbligo presumere anche l’innocenza dei carabinieri. Se poi verrà condannato qualcuno, allora potremo fare polemica.
Concludo citando un post su Facebook di Nicolò Zuliani (visitate il suo sito, è meraviglioso) che rende benissimo l’idea generale:
La velocità con cui la gente risolve i processi su Facebook è proporzionale alla mia velocità nel rimuoverli dalla lista amici