Una premessa è d’obbligo: io ho sempre detestato la Apple. Sono un felice possessore di un iPod Touch e di un iMac, lo ammetto, ma questo non vuol dire che sia fan della mela morsicata, anzi. Sono sempre stato un suo feroce contestatore. Quando mi hanno regalato questo libro (per il mio compleanno, anno 2012), quindi, ho storto un po’ il naso: non avevo nessuna intenzione di conoscere vita morte e miracoli di un uomo che, sicuramente, ha apportato delle grandissime novità nel campo dell’informatica (vedi la musica digitale, l’ipod, l’iphone, etc.), ma che ho sempre criticato per le sue scelte. Dopo quasi un anno da quando me lo hanno regalato, quindi, mi sono armato di coraggio e l’ho letto.
Ho dovuto ricredermi su tante cose.
Non avrei mai immaginato che uno degli uomini che più hanno saputo portare innovazione in un campo particolare come quello tecnologico-informatico, sia stato, in realtà, una persona odiata praticamente da tutti per il suo carattere orribile. Che ha quasi fatto fallire la Apple (nel periodo in cui è stato cacciato, grazie al progetto Lisa), che ha praticamente fatto fallire la NeXT, ma che dai suoi errori è riuscita ad imparare e risorgere innovando a tutto tondo (senza non qualche problema, vedi l’antenna dell’iPhone). Probabilmente non sarebbe stato nessuno senza Steve Wozniak (prima) o senza Jony Ive (dopo), ma ha sempre saputo trovare le persone giuste per il lavoro giusto. Ho anche capito quali erano le strategie che stavano dietro alle scelte Apple e che io ho sempre criticato (ora mi vedo costretto a ritrattare). Un libro molto bello che invito tutti a leggere. Anche se la Apple, dopo questa lettura, non sarà più la stessa. Nel bene e nel male.
Beh, è sbagliato essere un fanboy ma anche un hater a prescindere. Tutti hanno lati di luce e buio e se SJ è arrivato dov’era penso sia anche (non dico “soprattutto” perché non sono a conoscenza di molte cose) merito suo. Ha fatto quasi fallire Apple e Next (non sapevo) ma le ha anche fondate, insieme alla Pixar.
Sinceramente non capisco i fanboy ma capisco ancora meno gli hater. Buono che su qualcosa ti sia ricreduto cmq. 🙂
Vero, ma la Apple, all’inizio, è andata avanti solo grazie ai prodotti di Woz. SJ, stava solo riuscendo a farla fallire dopo aver spremuto il lavoro del suo amico. Solo dopo aver quasi fatto fallire la NeXT (che non è fallita perché l’ha comprata Apple, con la scusa che gli serviva un SO) ha capito dove sbagliava. Io detestavo la Apple perché è un sistema (troppo) chiuso ed estremamente costoso. Pensavo fosse per macinare soldi, invece ho capito (leggendo il libro) le motivazioni di questi due aspetti e mi sono ricreduto. Per quanto riguarda la Pixar… SJ non l’ha fondata, l’ha comprata dalla LucasFilm . Il suo pregio è stato quello di licenziare tutti tranne la divisione che poi ha firmato la partnership con Disney, perché aveva capito quali erano le persone giuste, ma gli serviva un trampolino di lancio (la Disney, appunto, che non avrebbe mai lavorato con tutto il carrozzone originale: che produceva software di Computer Grafica). Il suo pregio è stato anche quello, poi, di farla comprare dalla Disney stessa, diventando lui stesso il maggior azionista Disney.
Insomma, è vero che mi stavano sulle palle, ma non a priori. Semplicemente avevo una visione distorta della realtà 😛
Ma l’acquisto da parte di Disney non è venuto quando la Pixar aveva già un ottimo nome? Probabilmente però mi confondo con altro.
Sì e No.
Ci sono 2 momenti fondamentali nella storia Pixar: il primo, quando SJ la compra e smantella il comparto hardware, per poi firmare un semplice accordo di distribuzione con la Disney (ai tempi di Toy Story). Il 2, invece, quando viene proprio acquistata dalla Disney (ai tempi di Cars).
Il problema è che la Pixar non deteneva i diritti sui suoi prodotti. In sostanza l’accordo che Pixar e Disney strinsero all’inizio del loro sodalizio prevedeva che tutti i personaggi creati dalla Pixar venissero ceduti alla Disney. La Pixar non avrebbe potuto (eventualmente) creare sequel, riutilizzare le sue creature, vendere gadget. Al momento di rinnovare l’accordo (che ormai stava stretto alla Pixar, che prendeva praticamente le briciole degli incassi e ora voleva TUTTI gli incassi), la Disney la mandò a fanculo e creò un suo studio interno digitale. Solo dopo 1 anno di trattative (grazie ai magheggi di Jobs e all’amicizia con, mi pare, Roy Disney) venne decretato di passare da un contratto di collaborazione a un vero e proprio acquisto.
Nice, non sapevo. 🙂
Cmq io ho sempre ritenuto che SJ non fosse un fine informatico o altro, ma fosse “semplicemente” una persona con delle ottime capacità sociali e di comunicazione, in grado non di fare le cose ma di circondarsi di persone in grado di farle e farsi riconoscere come leader.
E spesso è proprio questa skill che porta al successo: mi sto sempre più convincendo di come avere una persona del genere nel proprio team sia un must ormai.
Tutto vero!